


Giulia Ciacci, Dipinti.
Atelier Alfonso Fratteggiani Bianchi, Sant’Apollinare, Perugia
23 marzo – 23 aprile 2024
Testo di Francesco Federico Mancini
“Elegante nel tratto disegnativo, attenta alla realtà che la circonda di cui sa cogliere l’essenza più pura e profonda, Giulia ama portare sulla tela personaggi maschili e femminili cólti in varie pose, ma soprattutto indagati nei moti interiori, nelle più riposte pieghe dell’anima: che sia il volto della fanciulla sorpresa nel momento della risata, per la verità troppo sforzata per far velo sul suo forte disagio esistenziale (“A volte accade”), o il volto dell’uomo che finalmente ha raggiunto la vetta e che ora, esaurite le sue forze, fissa esausto lo spazio cha ha dinnanzi. (“Himalaya”); o, ancora, l’espressione delle due donne che meditano sulla imprevedibilità della sorte, la prima con il volto tra le mani, come la bevitrice di assenzio di Picasso, la seconda con lo sguardo assente, concentrata nei suoi pensieri (“Il gioco”). […] Ciò che colpisce in questi dipinti, di coinvolgente profondità introspettiva, è l’uso del colore mai inteso come semplice medium, ma come fondamentale strumento di espressione per conferire spessore psicologico alle immagini. […] Sono brani di pittura elevata che partendo da una base moderatamente espressionista approdano ad un linguaggio originale cui concorre, ulteriore e non marginale aggiunta, una sperimentazione di tipo tecnico consistente nell’aggiungere del pigmento puro alla base oleosa. Mi piace presentare questa artista perché il suo percorso, partendo da un solido, ineccepibile possesso del disegno approda a un universo formale che lasciando da parte ogni puntuale e diretto riferimento alla realtà ci conduce verso una dimensione onirica, sovrasensibile dove la figura diviene un pretesto per narrare, con l’ausilio del colore, la complessità della natura umana.”